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Vaccini: perchè hanno tutti paura?


La comunità scientifica continua ad assicurarne l'efficacia e la sicurezza, eppure nel 2019 il 46% degli italiani è convinto che possano causare spesso gravi effetti collaterali, il 32% che indeboliscano il sistema immunitario e il 34% che possano causare la malattia da cui proteggono. E il parere dei medici conta poco o niente. Ma com'è cominciata questa paura collettiva?

Nel 1998 esce lo studio scientifico del medico Andrew Wakefield, che dimostrava una correlazione tra vaccini e autismo nei bambini. Qualche anno dopo, viene dimostrato che i risultati dello studio erano stati falsati, e Wakefield viene radiato dall'ordine, ma ormai è troppo tardi: il panico no-vax si è già diffuso in tutto il mondo, e la percentuale di bambini vaccinati è caduta pericolosamente al di sotto della soglia della cosiddetta "immunità di gregge". Malattie che un tempo si consideravano debellate tornano a fare capolino, e inizia a svilupparsi una certe diffidenza nei confronti dei medici in generale.


Ma perchè i vaccini spaventano tanto? E com'è possibile che così tante persone pensino che il sistema sanitario sia corrotto, e che assicuri l'importanza dei vaccini solo per alimentare i guadagni delle cause farmaceutiche che li producono? Prima che un vaccino venga immesso nel mercato, viene sottoposto a una rigorosa analisi rischi-benefici: i possibili effetti collaterali devono risultare altamente trascurabili rispetto al beneficio che porta il vaccino in termini di protezione dalla malattia. Prendiamo il vaccino più discusso, quello per il morbillo: 1 bambino su 3000 rischia di morire per il morbillo, mentre l'effetto collaterale connesso al vaccino (encefalite o reazione allergica) avviene in 1 bambino su 1.000.000. É più probabile essere colpiti da un fulmine sulla spiaggia.

Questi dati sono rassicuranti, tuttavia si è sviluppato un tale livello di complottismo tra chi non crede ai vaccini, che qualsiasi dato a favore viene contestato e ritenuto manipolato. Si parla di "lobby farmaceutiche corrotte", di "nazivaccinismo", di "terrorismo mediatico" e sui gruppi no-vax si continuano a diffondere fake news e odio nei confronti del mondo della sanità. E la comunità scientifica perde la sua autorevolezza, trovandosi sempre più in difficoltà a comunicare con genitori spaventati che, nonostante le lauree e le competenze dei medici, non sanno più a chi credere.

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